I prodotti, e quindi gli asset, stanno cambiando velocemente, diventando nella maggior parte dei casi più complessi, sulla scia delle evoluzioni nei campi dell’informatica, dell’elettronica, della meccanica e della meccatronica.
L’impegno necessario per gestire al meglio questi asset durante l’intero ciclo di produzione, tenendo conto della necessità di non sprecare le risorse, di pianificare gli interventi di manutenzione, di rispettare le normative e – non ultimo – di monitorare i parametri ambientali, finisce per essere sempre più alto e considerevole.
Lo stesso asset management, dunque, deve evolvere e cambiare passo, guardando ai prodotti come a degli elementi di un unico sistema. Si rende necessario un nuovo approccio gestionale, capace di considerare gli asset nella loro interezza, partendo dal presupposto che il valore generato non dipende da prodotti individuali, bensì dall’intero sistema di asset.
Abbandonare un approccio frammentario per abbracciare una visione sistemica degli asset è in primo luogo un passo importante per una riduzione significativa dei costi relativi alla gestione del ciclo di vita dei prodotto. Così facendo, l’asset management può diventare un nuovo processo di business, utile all’azienda per avvicinarsi più rapidamente ai propri obiettivi.
E non è tutto qui, in quanto – espandendosi ben oltre le prerogative della gestione della manutenzione – l’asset management può fornire un modello per sviluppare non solo sistemi in grado di gestire al meglio l’informazione nel ciclo di vita dell’asset, ma anche gli strumenti necessari per supportare alcune delle più importanti scelte strategiche aziendali.
È essenziale, per le figure addette all’asset management, poter contare su degli strumenti in grado supportare le loro decisioni, per ridurre i costi e i consumi e gestire al meglio il patrimonio aziendale (e quindi impianti, macchinari, building e via dicendo).
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