Da Kaspersky un grido di allarme sui falsi tool, l’Italia tra i Paesi più colpiti
Esistono software buoni, ma esistono anche programmi cattivi, creati apposta per danneggiare i device degli utenti. E ciò, indistintamente, colpisce professionisti, imprese, cittadini comuni. Tra le minacce più estese vi sono quelle rappresentate dai falsi tool per la pulizia del sistema.
E’ quanto fotografa un recente studio curato da Kaspersky, azienda russa attiva nella sicurezza informatica, quarta al mondo per fatturato nella produzione di antivirus e terzo fornitore globale dei software per la sicurezza IT.
Secondo Kaspersy, in particolare, è raddoppiato – con indici di pericolosità ben più alti rispetto al passato – il numero di sistemi danneggiati utilizzando falsi system cleaner. Si tratta di programmi la cui finalità è sempre quella di indurre i malcapitati utenti a pagare per risolvere dei problemi al proprio device che, semplicemente, non esistono.
Per Kaspersky solo nella prima metà del 2019 sono stati colpiti ben 1,5 milioni di utenti. E la minaccia è assolutamente ‘democratica’, suddivisa tra utenti di Paesi che, tra loro, distano tanto a livello geografico quanto sotto il profilo di evoluzione tecnologica.
Questa per nulla ambita classifica, infatti, vede al primo posto il Giappone con il 12% di utenti colpiti, cui seguono la Germania, la Bielorussia e l’Italia con il 10% e il Brasile con il 9%.
I falsi tool di pulizia, in particolare, agiscono sul sistema installando adware o malware e quindi causano essi stessi una riduzione delle prestazioni. Portano pertanto l’utente a credere che il PC sia a rischio e necessiti di un’ottimizzazione. La quale, per l’appunto, è proposta a pagamento dallo stesso tool che ha causato il danno. Quindi, massima attenzione a cosa si installa nel proprio PC!
Kaspersky, ad esempio, ha rilevato diverse minacce tratteggiandone un comportamento molto simile: Hoax.Win32.PCFixer, Hoax.Win32.PCRepair, Hoax.Win32.DeceptPCClean, Hoax.Win32.Optimizer e Hoax.MSIL.Optimizer.